Fregula con ragoût di pesce
La fregula, detta anche fregola o freula è una pasta di semola tipica sarda.
La fregula, disponibile in varie dimensioni, si presenta sotto forma di palline irregolari di diametro variabile fra i 2 ed i 6 millimetri.
Si accompagna a molti condimenti e si cucina come un risotto; la ricetta tipica e più frequente è con le arselle ed il pomodoro.
Noi oggi la proponiamo con un ricco ragoût di pesce.
Ingredienti per 4 persone
200 gr Fregola
200 gr calamaretti
2 Triglie
8 gamberi
500 gr Cozze
500 gr Vongole lupini
30 gr prezzemolo
1 spicchio d'aglio
qb sale
qb pepe
qb olio evo
4 cucchiaini bottarga
1 lt brodo vegetale
1 foglia alloro
qb timo
qb origano, fresco
qb basilico
12 pomodorini datterino
Preparazione
Preparare un brodo leggero di pesce con le teste delle triglie soffriggendole per un paio di minuti in una pentola con una cipolla affettata ed alcuni pomodorini tagliati a metà. Coprire di acqua, aggiungere i gambi del prezzemolo e l’alloro, e far sobbollire per 40 minuti. Filtrare e tenere da parte.
Fare aprire le cozze con un filo d’olio. Filtrare il sugo delle cozze e tenere da parte. Sgusciare metà delle cozze. Spurgare le vongole, farle aprire con un filo di olio e filtrare il sugo. Sgusciare metà delle vongole. Unire il sugo di cozze, vongole e triglie.
Pulire i calamaretti e dividerli in due o tre parti a seconda delle dimensioni o lasciandoli interi se si tratta di calamaretti piccoli.
Pulire i gamberi tenendo il carapace. Tagliare in due parti per il lungo i filetti delle triglie eliminando così le lische centrali.
Tostare in una padella, con l’olio e l’aglio in camicia, la fregola aggiungere i pomodorini tagliati a metà e cuocere come un risotto aggiungendo un po’ alla volta il brodo di pesce e, se serve, del brodo vegetale.
Pochi minuti prima del termine della cottura aggiungere i calamari, un minuto dopo i gamberi sgusciati, le triglie ed il prezzemolo tritato e gli altri profumi freschi. Aggiustare di sale e pepe. All’ultimo aggiungere le cozze e le vongole.
Servire la fregola, che deve rimanere molto “brodosa” cospargendola con un po’ di bottarga ed un filo d’olio evo.